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Artemisia tra mito e medicina

Artemisia tra medicina e mito

Artemisia un nome variegato nella sua attribuzione così come nei suoi svariati utilizzi. L’ Artemisa è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee. Il suo nome lo si fa discendere o da Artemide protettrice delle piante medicinali che giovano all’organismo femminile, o da Artemisia II . In gergo veniva anche chiamata la pianta scaccia diavoli, o assenzio cinese. Insomma tante possibilità come le sue oltre duecento varietà. Vi parlerò della Vulgaris e della Absinthium, perchè vengono spesso confuse tra loro ma costituiscono due specie distinte.

La Vulgaris, così chiamata da Carlo Linneo per la facilità con cui si propaga, è detta anche “l’erba dei Briganti”,”assenzio selvatico” , e “l’erba di San Giovanni” ; la tradizione narra, infatti, che veniva raccolta tra le erbe spontanee durante il solstizio d’estate e bruciata per il rito propiziatorio dell’abbondanza, perchè simbolo della donna e, quindi, della fertilità. E’ efficacie come antispasmodico per i dolori mestruali e per favorire la digestione; i suoi ramoscelli opportunamente essiccati vengo utilizzati per produrre: olii essenziali (ricchi di terpeni e tujoni), lattoni sesquiterprnici (presentano attività citostatiche, citotossiche, carcinogeniche e antineoplastiche), flavonidi (azione antiossidante), idrossicuromarine (azione anticoagulante) ecc. Particolarmente utilizzata nelle pratiche di medicina alternativa come l’omeopatia trova applicazione nella pratica di moxibustione della medicina tradizionale cinese (MTC) che utilizza gli stessi principi dell’agopuntura. La pianta dopo essere stata triturata e assemblata in palline o coni viene bruciata (moxa letteralmente vuol di ” erba che brucia),e posizionata su punti e meridiani da trattare. L’Artemisa Vulgaris si presta ad una gran quantità di utilizzi, come antipiretico, contro l’epilessia, antiparassitario, per favorire la discesa del feto nel modo corretto in preparazione al parto, contro il vomito, per la cura delle piaghe. Fu usata per lungo tempo per curare l’epilessia e il ballo di San Vito. Appesa nelle stalle scaccia via le mosche allontanandole dagli animali. La pianta viene anche usata nel famoso tè marocchino al posto della menta, per un tè davvero medicamentoso e tonificante. 

L’Artemisia Absinthium (Assenzio) come indica una delle componenti del famoso liquore che prende il suo nome ” Assenzio” e anche del Vermut. La parola Assenzio deriva dal greco e significa privo di dolcezza.. Il liquore è ritratto in un famoso quadro di Manet del XIX segno che la bevanda liquorosa andava per la maggiore in quel periodo. Fin dai tempi più antichi l’Artemisia Absenthium era apprezzata per le sue qualità terapeutiche, nonostante il suo sgradevole sapore amaro. La troviamo citata in un antico papiro egizio risalente al 1600 a.c.. Era usata tra i Celti e anche tra gli Arabi. Un uso in quantità massicce può essere velenoso, per questo , in alcuni Paesi europei è anche vietata la sola fabbricazione del liquore. Caro lettore ti consiglio, dunque, un buon Tè aromatizzato alle foglie di Artemisia Vulgaris e, per il resto, affidati al tuo medico di fiducia.

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